Dicembre nevoso
Il 2020 termina con tanta neve fino a quote relativamente basse, ciò che mi ha permesso di divertirmi sugli sci, talvolta da solo, altre volte in ottima compagnia.
di Lorenzo Clementi |
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Un mese di dicembre con tanta neve, come non si vedeva da molto tempo... anzi, un mese così mi riporta ai ricordi di quando ero bambino. Ma quando ero piccolo, parliamo degli anni 80, nevicava davvero molto di più? Probabilmente sì, e non sarebbe nemmeno difficile verificarlo, ma ammetto che i ricordi delle nevicate da bambino non sono probabilmente un metro di misura molto scientifico. Fatto sta che per concludere questo strano 2020, la neve è arrivata in abbondanza fino alle basse quote, ne ho così approfittato per alcune uscite con gli sci, che provo a riassumere brevemente qui di seguito.
Föisc, 2208 m
Lunedì 7 dicembre raggiungo il Matte ad Airolo in treno: nevica intensamente e in paese si misura un metro abbondante di neve. Partiti da Brugnasco, saliamo al Rifugio Föisc: la molta neve e il forte vento rendono la discesa più faticosa della salita. Alla fine raggiungiamo Madrano attraverso un fitto bosco, ma restiamo col dubbio di non aver seguito esattamente l'itinerario ufficiale...
Saléi, 1477 m
Domenica 13 dicembre parto da Sommascona per una breve salita a Saléi, la frazione poco sotto Simöu. Il cielo è limpido e la luna che spunta da dietro la Cima di Gana Bianca appare come una falce sottilissima. La neve polverosa e abbondante è perfetta per sciare, non così il percorso di discesa, in parte su strada e con pochi pendii interessanti. Malgrado ciò, me ne torno a Olivone soddisfatto, in tempo per la colazione.
Pizzo Leone, anticima 1596 m
A metà dicembre, uscita semi-notturna al Pizzo Leone: devo partire molto presto, per poter lavorare il resto della giornata. Salendo oltre Ronco sopra Ascona, sono stupito di quanto in alto si possa arrivare con l'automobile. Talmente stupito che posteggio alla frazione di Crumiaga (971 m), mentre avrei potuto comodamente continuare fino all'ampio posteggio a quota 1105 m. Poco male, la salita fino all'anticima del Pizzo Leone è piacevole, la discesa è... veloce, anche se in gran parte su un sentiero nel bosco. Le prime luci dell'alba sul Lago Maggiore ripagano ampiamente la levataccia.
Munzelüm, 2060 m
Passato il Natale, anche se quest'anno per pochi intimi, è necessario smaltire qualche caloria. Lunedì 28 dicembre, al pomeriggio, decido dunque di salire al Munzelüm, in Valle Onsernone. La neve è durissima e portante, cosa che rende veloci sia la salita che la discesa. Al rientro, mi intrattengo per una lunga chiacchierata con una coppia di anziani abitanti di Spruga.
Monte Gambarogno, 1734 m
Altra uscita pomeridiana, questa volta in compagnia di Simona, al Monte Gambarogno. A differenza della maggior parte degli escursionisti, che si fermano alla croce, raggiungiamo la Capanna, poco distante, per la quale esiste un interessante progetto di ristrutturazione.
Pizzo Rossetto (o Cima della Töira), 2097 m
Approfittando di alcuni giorni a Olivone e dell'abbondante coltre nevosa (70 cm circa in paese), raggiungo Daniele a Camperio; con lui saliamo lungo la vecchia mulattiera per Anveuda e poi, passando per il Pian Curnicc, fino al Pizzo Rossetto o Cima della Töira, come viene più comunemente chiamata a Olivone. La discesa su neve polverosa è piacevole e ci permette di raggiungere Sommascona, passando (di nuovo) da Simöu e Salei.
Un inizio d'inverno atipico, che mi ha permesso di fare diverse piacevoli sciate senza quasi mai spingermi oltre i duemila metri di quota: dove si firma per avere dei mesi di dicembre così, ogni anno?