Verbano, Ceresio, Lario
Due giorni in sella alla bici, nell'intento di unire idealmente i tre grandi laghi della regione in cui vivo.
di Lorenzo Clementi |
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Tampone, certificato vaccinale e Passenger Locator Form sono alcune delle procedure introdotte per contenere la diffusione del coronavirus che rendono un viaggio meno immediato rispetto a quanto fossimo abituati in passato. Immagino di non essere il solo che ha ridotto drasticamente il numero di spostamenti all'estero e, per quanto mi riguarda, la voglia di tornare a viaggiare si fa sentire.
Dopo un'impegnativa settimana dedicata al trasloco, ho la fortuna di poter approfittare di alcuni giorni di vera vacanza e così mi concedo il tempo per una gita in bicicletta. Come l'anno scorso parto alla volta di un lago d'oltre confine, in questo caso il Lario, nell'intento di unire idealmente con il mio percorso i tre grandi specchi d'acqua della regione in cui vivo: il Verbano, il Ceresio e, appunto, il Lario.
Riconsegnato l'appartamento di Tenero, dove ho trascorso gli ultimi sei anni, carico le borse sulla bici e mi avvio in direzione del Sottoceneri. Attraverso la città di Lugano, passo da Gandria e raggiungo Menaggio in tempo per imbarcarmi sul traghetto delle 17. Dopo uno stop a Varenna, l'imbarcazione attracca a Bellagio, il pittoresco villaggio dove si uniscono i tre rami del Lago di Como. A dimostrazione che il turismo non ha ancora ripreso i fasti di un tempo, trovo una stanza libera a un prezzo più che onesto nel primo albergo a cui mi rivolgo.
Ceno in riva al lago e poi passeggio fino a La Punta, l'estremità poco a nord del villaggio. Soffia un leggero föhn, l'aria è limpida e in lontananza si scorgono le cime delle Alpi svizzere. Qualche ora prima, attraversando la Valsolda, guardavo in su alla ricerca della Cima di Fojorina, classica gita sciescursionistica dalla cui sommità è possibile scorgere tutti e tre i laghi.
Il mattino seguente, prima di partire, mi intrattengo con il receptionist dell'albergo, appassionato ciclista e sci-alpinista che mi indica un gran numero di itinerari nella zona. Per me, però, è già tempo di rientrare. Costeggio dunque il lago in direzione sud, oltrepasso Lezzeno e raggiungo Como per poi ritornare in Svizzera. Mi fermo a pranzare a Bissone, dove mi concedo una lunga pausa sotto i freschi portici e poi proseguo per Cagiallo, a casa dai miei. La bicicletta e il pernottamento in Italia hanno conferito a questo breve viaggio un tocco esotico, trasformandolo in una vacanza vera e intensa.