Piz Medel 3210 m e Piz Cristallina 3127 m
Giro sci-alpinistico, variato e completo, con pernottamento in un rifugio invernale molto accogliente. Per la neve polverosa, bisognerà ritornare...
di Lorenzo Clementi |
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Superato il passo del Lucomagno la strada scende in Val Medel e guardando fuori dal finestrino ci si rende immediatamente conto di aver superato un confine invisibile. Siamo nei Grigioni e lo stile di case, chiese e stalle conferisce ai villaggi un aspetto diverso rispetto al Ticino. Con Matteo posteggiamo l'auto a Fuorns: in inverno non vi sono mezzi pubblici che colleghino Olivone a Disentis. Carichiamo gli zaini con il necessario per due giorni di montagna e ci avviamo sui pendii soleggiati e panoramici che salgono verso il Piz Ault. La temperatura si addice più a un mese d'aprile che a un inizio febbraio, tanto da farci restare in maglietta. Poco sotto l'anticima del Piz Ault pieghiamo a nord e raggiungiamo la bocchetta che dà sulla Val Sparsa.
La Val Sparsa è abbastanza ripida e il deposito di una valanga rende scomodo lo sci nella sua parte centrale, la più stretta. La discesa ci conduce all'ampio pianoro dell'Alp Sura, a quota 2000 metri. In lontananza scorgiamo uno sciatore solitario che, come noi, avanza in direzione della Medelserhütte. Incollate le pelli sotto gli sci, riprendiamo la salita in direzione della capanna, dove giungiamo a metà pomeriggio. Seduti sulla panchina rivolta a ovest, ci dissetiamo al sole. Lentamente, il puntino che avevamo osservato in precedenza si avvicina e dopo un po' ci troviamo di fronte un signore sorridente che saluta in tedesco con accento francese. Si tratta di uno sci-alpinista alsaziano, frequentatore di lungo corso delle Alpi svizzere, con cui condivideremo l'esiguo spazio del locale invernale.
I nostri cellulari sono senza ricezione, passiamo dunque una serata alla vecchia maniera, chiacchierando davanti a un tè caldo e generose porzioni di cibo. Il nostro interlocutore risulta essere una persona simpatica e interessante, con cui condividiamo la passione per la montagna. Dopo una notte confortevole e un'alba sontuosa, partiamo verso il Glatscher da Plattas, che risaliamo fino alla sua estremità sudoccidentale, dove depositiamo gli sci e saliamo alla croce di vetta del Piz Medel, dapprima per un pendio di neve dura e poi per un'aerea cresta. Riguadagnato il deposito sci, scendiamo un paio di centinaia di metri fin nel mezzo del ghiacciaio, da dove intraprendiamo l'ultima salita in direzione della Fuorcla Cristallina e dell'omonimo pizzo, sulla cui vetta si giunge passando dal versante ticinese della montagna.
Per evitare la discesa sui pendii rivolti a sud, a tratti ghiacciati, Matteo mi cala per una decina di metri, sul ghiacciaio sottostante. Da qui, non resta che scendere nella Val la Buora: un primo tratto su ghiacciaio è seguito da pendii sostenuti e infine, dopo un traverso nel bosco, si ritrova la strada a tornanti che scende a Fuorns.
A casa, scorrendo le fotografie, ripercorro il giro appena concluso. Davvero un bel percorso, variato sia dal punto di vista paesaggistico che tecnico. Sono grato a Matteo per il sostegno essenziale nei passaggi chiave. E sogno a occhi aperti come sarebbe la lunga discesa del Piz Cristallina, con neve polverosa...