Vento da nord sul Monte Gambarogno
Salita breve e cima panoramica: ingredienti ideali per una veloce escursione sugli sci prima di una giornata al computer.
di Lorenzo Clementi |
Commenti |
Immagini |
Tempo di lettura: 1 - 2 min
Da un punto di vista dell'impatto ambientale, la salita al Monte Gambarogno dall'Alpe di Neggia mi pone sempre qualche problema: la proporzione tra il tempo trascorso sugli sci e quello in automobile non è ideale. Ciò nonostante, dopo averci riflettuto, mi decido per la sveglia presto: assistere al sorgere del sole da questa panoramica cima delle Prealpi è un piacere che voglio concedermi... almeno una volta all'anno. Non appena scendo dall'auto vengo investito da un folata impetuosa e fredda. Ho decisamente sottostimato l'intensità del vento da nord, indosso dunque l'unico strato supplementare che mi sono portato, una giacca leggera infilata in fondo al sacco visto che non si sa mai...
L'innevamento è relativamente abbondante: dopo un inverno piuttosto avaro di neve, nelle ultime due settimane le precipitazioni sono state copiose. La neve è dura come cemento e la luce dell'alba rischiara la montagna. Mi avvio senza pila e percorro la breve salita cercando di non farmi buttare a terra dalle raffiche di vento.
Il panorama dalla cima, per quanto ormai familiare, è straordinario. Il Monte Gambarogno si trova più a sud rispetto alla cresta principale delle Alpi e permette dunque di avere una vista grandiosa su di esse. Nella direzione opposta si scorgono la Pianura Padana e il Piemonte. Verso sud, si distingue nitidamente il radar meteorologico del Monte Lema, mentre sulla collina dietro Locarno è visibile a occhio nudo l'edificio rettangolare rivestito di legno, sede del centro regionale di MeteoSvizzera. Meglio non indugiare, il lavoro mi attende. La discesa su beton scorre veloce e arrivo in ufficio alla solita ora. Dopo una doccia, sono quasi pronto per una giornata in ufficio, mi ci vuole solo un caffè per poter ingranare.