Capanna Cògnora, 1942 m
Di buon mattino alla Capanna Cògnora: lo spettacolo mozzafiato di un'alba autunnale in montagna ripaga lo sforzo della ripida salita e innumerevoli gradini.
di Lorenzo Clementi |
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Tanto bello in montagna, tanto intenso sul lavoro. Da qualche anno a questa parte, l'autunno per me è così e allora, come altre volte in passato, ricorro allo "stratagemma della mattina presto" per riuscire a ritagliarmi qualche ora in montagna.
Eccomi dunque poco prima delle 7 al ponticello dove termina la strada asfaltata, dopo Sonogno. Pila frontale in testa, mi inoltro nella Val Vegorness con uno stanco passo di corsa. Dopo un chilometro, lascio il fondovalle per imboccare il sentiero che sale sul lato orientale della valle, la pendenza cambia decisamente. È ancora notte e la pila rischiara pochi metri davanti a me: scalini, scalini e ancora scalini. Sarà tutta così? Passo di qui per la prima volta, ho dato solo una veloce occhiata alla cartina e non so bene cosa aspettarmi.
Dopo un breve pezzo piano per attraversare il fiume, riprendono gli scalini. Mi metto il cuore in pace: sì, con ogni probabilità saranno scalini fino in capanna. Inizio a prenderci gusto ma il fiato è corto, così sfodero il vecchio trucco della macchina fotografica. Vuoi lasciarti sfuggire lo spettacolo del primo sole sulle vette circostanti? Certo che no! Ecco dunque un buon motivo per fermarmi, tirare il fiato... e scattare qualche foto.
Usciti dal bosco il sentiero è ricoperto da un sottile strato di brina che non dà problemi in salita, ma richiede un po' di cautela in discesa. Sono le otto e arrivo sullo splendido terrazzo della Capanna Cògnora, dove sono accolto calorosamente dai volontari della SEV che si stanno occupando dei lavori di chiusura invernale. Accetto con grande piacere il caffè caldo che mi offrono, scatto ancora due foto e ritorno sui miei passi. Prima di rientrare a casa, tappa in panetteria, sono ancora in tempo per la colazione in famiglia.