Cima del Muro, 2522 m
Giro a piedi tra i caldi colori autunnali del bosco di montagna e le cinquanta (o più) sfumature di grigio nella zona della Ganna Negra.
di Lorenzo Clementi |
Commenti |
Immagini |
Tempo di lettura: 2 - 3 min
Quest'annno Sophie è impaziente di vedere la prima neve e già da fine agosto ci chiede quando arriverà: ora che l'ha vista apparire sulla cima delle montagne, vuole assolutamente andare a toccarla di persona. Detto fatto, ci spostiamo ad Olivone per il week-end dei morti, come facciamo quasi ogni anno. Saliamo quindi a Casaccia e all'ombra delle piante, nei punti dove il sole in questa stagione non arriva più, Sophie trova quel tanto che basta di neve per divertirsi a costruire il suo primo pupazzo della stagione.
La figlia è indaffarata e io ho il tempo di guardarmi attorno, ammirando lo spettacolo dei larici giallo ocra e il panorama autunnale. Noto anche un canalone innevato che dalla ganna della Piottella, sopra Casaccia, sale verso il Pizzo Cadreigh. Due giorni dopo, all'alba, sono di nuovo al posteggio di Casaccia, stavolta da solo, e mi avvio a piedi verso le cascine di Pozzetta.
Risalgo il lariceto sopra la parete di roccia calcarea che protegge le due belle cascine, cercando di disturbare il meno possibile i numerosi fagiani di monte che si riposano tra i sassi. Raggiunta la ganna della Piottella, calzo i ramponi e impugno la piccozza per salire il canalone che avevo individuato da Casaccia. La neve è piuttosto molle, così che i ramponi fanno spesso presa sul terreno sottostante, composto da erba e sassi smossi. Il canalone è corto, circa 120 m di dislivello, e la pendenza non mi sembra superi i 40 gradi nei punti più ripidi, così in poco tempo giungo all'uscita e poi al Pizzo Cadreigh, mentre un camoscio osserva incuriosito i miei movimenti.
Qui sopra la neve è più abbondante e i colori caldi dell'autunno nel bosco di larici sottostante lasciano il posto a tonalità bianche e nere, date sì dalla neve, ma anche dalle rocce che si incontrano in questa zona, il calcare e l'ardesia. Proseguo lentamente fino al Passo della Ganna Negra e da qui, restando alto, fino ai ripidi pendii erbosi della Cima di Muro. Questa modesta punta, vista dal basso si confonde quasi completamente con l'imponente parete dello Scopi; tuttavia, una volta guadagnata la sua cima, offre una stupenda vista sull'intera regione della Valle di Santa Maria e del Lucomagno.
Dalla cima la discesa su Casaccia è veloce e in poco tempo sono di nuovo nel bosco di conifere, con il suo inconfondibile profumo. Giunto al posteggio decido malauguratamente di appoggiare la piccozza alla ruota dell'auto invece di riporla subito nel baule; tanto basta per dimenticarla lì e, malgrado ritorni il giorno successivo a cercarla, non la trovo più.
tompiemont [sabato 14 novembre 2020, 12:16]
Impressioni bellissime, grazie Lorenzo!
clem [venerdì 20 novembre 2020, 06:34]
Grezie mille!! 👍 👍