Alpetlistock, 2394m
Dopo tanta, troppa acqua è arrivata anche la neve, almeno in montagna. Tempo di andare in cantina a riprendere gli sci.
di Lorenzo Clementi |
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Quest'anno ho tradito gli Stotzigen Firsten, spero non me ne vogliano male. Per la prima volta da diversi anni, infatti, la prima uscita della stagione non è la classica in Canton Uri, bensì l'Alpetlistock, modesta ma pregevole cima sopra le piste del comprensorio di Splügen (ancora chiuso), nei Grigioni.
Dopo un caffè e gipfel nell'unico ritrovo del villaggio aperto la domenica mattina alle 7, risaliamo lungo la strada del Passo fino a Bodmastafel, dove viriamo a destra, in direzione ovest.
Il tempo è coperto e a tratti nevischia, ma poco dopo Bodmastafel il cielo si schiarisce regalandoci a tratti anche un po' di sole. La neve, appena sufficiente per calzare gli sci in paese (1450m), aumenta gradatamente e sopra i 2000m raggiunge abbondantemente il metro di spessore.
Gli ultimi 100m sotto la cima sono carichi di neve soffiata e richiedono prudenza. La cima stessa è piatta, molto ampia e vi è installato un totalizzatore, ossia uno strumento in grado di stimare la quantità di precipitazione caduta sull'arco di un intero anno.
Il cielo si richiude rapidamente riducendo notevolmente la visibilità, ciò che non ci impedisce di godere dell'abbondante neve polverosa. Una volta riguadagnata la strada del passo ci vuole invece una buona dose di olio di gomito per spingersi sulla neve bagnata fino al posteggio.
Ultimamente gli Stotzigen Firsten mi avevano abituato anche troppo bene in occasione delle prime uscite stagionali, con neve polverosa a volontà e condizioni perfette. L'Alpetlistock è stato un po' più avaro di neve nella parte bassa del percorso, ma la giornata è stata decisamente positiva, in buona compagnia e in un magnifico ambiente invernale.