Cambio stagione in Valle di Blenio
Dalla bici agli sci: simbolico passaggio dall'autunno all'inverno.
by Lorenzo Clementi |
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Mia nonna, nata cent'anni fa a Rivöi, a volte ricordava il giorno dei morti ai tempi in cui era bambina. Nei suoi racconti, a inizio novembre il cimitero era ricoperto di neve in abbondanza e bisognava spalare dei varchi per potersi spostare agevolmente tra le tombe. Se fosse un ricordo impreciso o un fatto normale per l'epoca non sono riuscito a verificarlo: non ho finora trovato delle misure della neve per Olivone, negli anni '20 del Novecento. Considerando i sensibili cambiamenti climatici intervenuti nell'ultimo secolo, non mi stupirei tuttavia se il racconto fosse corretto.
Sia come sia, all'inizio dello scorso novembre la Valle di Blenio beneficiava ancora di un piacevole clima autunnale e così ne ho approfittato per salire da Gordola a Olivone in bicicletta. Decisione dell'ultimo minuto: butto qualche vestito di ricambio nella borsa che fisso sotto il sellino e mi avvio a metà pomeriggio attraverso il Piano di Magadino e la Riviera. Risalgo infine la Valle del Sole all'imbrunire, giungendo a destinazione quando è ormai notte. La casa è fresca, ma il camino riscalda velocemente i locali.
La mattina successiva rientro al piano passando dalla strada carrozzabile che dal primo tornante del Lucomagno si dirama in direzione del Nara. Lungo questo percorso il panorama è ampio e offre diverse vedute dall'Adula fin verso la parte bassa della valle. Assaporo il percorso pedalando in solitaria attraverso la vegetazione dai colori caldi, illuminata da un tiepido sole novembrino.
Prima neve
Salto in avanti di alcune settimane, improvvisamente siamo a metà dicembre ed è arrivata la prima copiosa nevicata. Ne approfitto per un'uscita infrasettimanale a Dötra. Sono il primo a tracciare il sentiero che parte da Piera e è un piacere percorrere il bosco ancora incontaminato, facendomi strada tra gli abeti ricoperti di neve. Attraverso la contrada in mezzo al paese e proseguo fino al pianoro a 2000 m, sotto la Croce del Bosc. La discesa è piuttosto faticosa a causa dei cinquanta centimetri di neve fresca, non ancora assestata, e della debole pendenza. A Dötra scelgo dunque la strada quale alternativa per la discesa: grazie alla traccia delle motoslitte, il rientro è veloce e rigenerante.