Monte Gambarogno, 1734 m

350 metri scarsi di dislivello, dall'Alpe di Neggia (1394 m) alla cima del Monte Gambarogno (1734 m). Prima di pubblicare queste righe, mi chiedo se davvero vale la pena scrivere un articolo per un'uscita così modesta. Mi metto a scorrere le foto e ripenso alla sveglia di stamattina alle 5:30; malgrado tutto, mi pare corretto dedicare almeno qualche immagine e alcune parole a questa breve salita.

Ore 6:40, Alpe di Neggia. È ancora buio ma la fermata dell'Autopostale è illuminata da un lampione. Posteggio vicino a un vecchio furgoncino VW adibito a camper, i cui occupanti dormono ancora. Salire con gli sci questo pendio, a pochi giorni da Pasqua, è senz'altro inusuale. Comincia ad albeggiare e in poco tempo giungo alla croce posta sull'anticima del Monte Gambarogno.

È l'alba, il pendio di neve e le poche nuvole in cielo si tingono di rosa e io ne approfitto per scattare alcune foto e per godermi un insolito inizio di giornata.

Non mi posso però attardare troppo, ben presto devo essere in ufficio. Proseguo fino alla cascina posta sulla cima principale, dove toglo le pelli e mi preparo alla discesa sull'Alpe di Neggia, che risulta essere tanto breve quanto piacevole. Da un finestrino del furgone VW si affaccia un volto assonnato. Ripongo gli sci in macchina e via, verso l'ufficio. Dopo una doccia e un caffè, alle 9 sono seduto alla scrivania e dalla finestra osservo un luccichio sulla montagna sull'altro lato del lago: è il sole riflesso dalla croce posta sulla cima dove ero seduto poco fa.