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#skimo

Cima della Valletta, 2130 m

Aveva attirato la mia attenzione l'estate scorsa, quando la vidi per la prima volta salendo in bici al Passo San Jorio. Mi riferisco alla valle che dal tornante a quota 1251 m (Alpe della Valletta), in fondo alla Valle Morobbia, si sviluppa in direzione sud. Si tratta di una valle ad U, molto estetica, circondata da ripidi pendii e da alcune cime che raggiungono i duemila metri.

Vista la stagione e considerate le temperature torride di questi giorni, decisamente più estive che primaverili, la sveglia suona presto. Salire alla Cima della Valletta oggi è un po' un azzardo: ci sarà neve a sufficienza? Alle 6 in punto parto con gli sci in spalla da Carena e in 45 minuti raggiungo l'Alpe della Valletta. Sono fortunato: la parte bassa della valle è completamente in ombra e piena di neve, in parte trasportata dalle grosse valanghe che si sono depositate sul fondovalle.

Cima della Valletta, 2130 m

Alpe della Valletta, 1251 m: sono fortunato, qui la neve resiste ancora e, malgrado le temperature torride, posso calzare gli sci.

Calzo gli sci e mi incammino verso sud; la salita è piacevole e alle 8 mi trovo a quota 1800 m, dove mi fermo a studiare la situazione. I pendii della Cresta di Fregere hanno già ricevuto almeno un'ora di sole e non mi fido a salire da quella parte, dove passa l'itinerario normale. Scelgo invece di percorrere l'ampio canalone che culmina alla quota 2087 m, poco ad est della cima principale e ancora ombreggiato. Proseguo fin dove riesco con gli sci ai piedi, quando la pendenza si fa più marcata li metto sul sacco e salgo il più rapidamente possibile lungo il solco della valanga.

Alle 8:30 sono fuori dal canalone, sotto il solleone. In fretta e furia salgo alla cima principale ma non mi fermo nemmeno un secondo, torno sui miei passi e all'imbocco del canalone tolgo un'altra volta gli sci. Scendo un paio di metri a piedi e sotto la cornice di neve trovo un posto adatto per calzarli nuovamente: bene, non l'avevo notato durante la salita. In un attimo sono in fondo al canale e sono decisamente più tranquillo, riprendo fiato e bevo un sorso d'acqua.

Con queste temperature non c'è comunque da attardarsi molto, ragion per cui riparto subito e scendo con ampie curve, quasi mi trovassi in un enorme half pipe naturale. La parte inferiore della valle è ancora in ombra e la neve resiste, ma credo che per questa stagione sia stata questa l'ultima uscita con gli sci nelle prealpi.

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Grandi valanghe. Un altro canale, sarà per la prossima volta. Verso la parte superiore della valle. Sguardo all'indietro: ancora all'ombra. Salita. Salita a piedi. Di corsa in cima e ritorno. Panorama dalla cima del canalone. In discesa. Curve tra gli arbusti. Arriva l'estate.

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