Pranzo in Bovarina e Piz Lai Blau, 2961 m
Fine settimana sulle pelli di foca: sabato salita alla Capanna Bovarina, una meta sicura per chi vuole passare un momento conviviale attorno ad un tavolo. Domenica gita al Piz Lai Blau, una di quelle cime la cui salita mi attirava da molto tempo.
di Lorenzo Clementi |
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Una capanna in montagna può essere attrattiva perché posizionata in un luogo particolarmente bello o strategico per raggiungere una determinata vetta, o magari perché è costituita da un edificio interessante dal profilo architettonico. L'anima di una capanna, però, è sempre determinata dal capanàtt, ovvero da chi la gestisce. In questo senso, andare alla Bovarina a trovare Loris e Yvonne è sempre un gran piacere, un po' come tornare a casa; oltre che per gustare l'ottima cucina, infatti, è sempre bello prendersi il tempo per chiacchierare con loro.
Sabato sono salito in capanna in compagnia di Zaira e Valerio, che per la prima volta testavano il funzionamento dello splitboard. Partiamo da Campo Blenio poco prima di mezzogiorno con alcuni raggi di sole, poi il cielo si copre rapidamente, ma la visibilità non ne risente. Dopo esserci rifocillati in capanna, saliamo fino quasi all'Alpe Bovarina, per poi fare rientro a Campo Blenio passando per l'alpe Predasca e il bosco di Fontana scura.
Il Passo del Lucomagno, visto dalla salita al Piz Lai Blau. Il Lai da Sontga Maria, completamente ghiacciato, occupa l'intero fondovalle e dà l'impressione di trovarsi in un fiordo.
Piz Lai Blau, 2961 m
Domenica alle 8 in punto Daniele, partito presto da Locarno con i mezzi pubblici, mi raggiunge a Olivone. Dopo un rapido caffè, saliamo fino al Passo del Lucomagno e partiamo sci ai piedi dalla corona della diga del Lai da Sontga Maria. Il sole ci raggiunge mentre risaliamo i ripidi pendii dello Stavel da Stirlas e la temperatura si fa più piacevole. Il lago ghiacciato sembra un fiordo che scompare lentamente, man mano si guadagna quota. A 2400 m il lago non è più visibile, si inizia infatti un lungo traverso che, dopo una curva verso ovest, porta sul Glatscher dil Lai Blau e poco dopo alla vetta.
Il vento è impetuoso e sulla cima ci fermiamo poco. Indossati i passamontagna intraprendiamo la discesa, su neve tutto sommato piacevole da sciare. Il pendio più bello è sicuramente quello poco sopra il lago, dove il sole ha già scaldato un po' il manto nevoso, rendendolo più facile curvare.
Un intero week-end in montagna, di questi tempi, è una vera primizia e per questo devo ringraziare Wendy, che si è occupata di Sophie per tre giorni di seguito.