Una notte in capanna
Inizio luglio 2024: dopo l'ennesimo week-end di pioggia intensa, alla prima occasione scappo in montagna e trascorro con mia figlia una notte alla Capanna Monte Bar, sopra Lugano.
di Lorenzo Clementi |
Commenti |
Immagini |
Tempo di lettura: 2 - 3 min
Dopo un week-end chiusi in casa a causa delle piogge intense, uno dei tanti che a inizio estate hanno flagellato il nostro territorio, propongo a mia figlia una gita con pernottamento alla Capanna Monte Bar. La risposta è entusiasta e così, dopo una mattina di lavoro, preparo rapidamente il necessario e a metà pomeriggio siamo al posteggio della barriera sotto Rompiago. Il sole è cocente e in salita facciamo diverse pause per osservare insetti, erbe, fiori, piante e montagne circostanti. Superata l'Alpe Musgatina con la sua mandria di mucche scozzesi, è ora della merenda a base di acqua e cioccolata.
Poco dopo l'alpe, la capanna appare di nuovo alla vista e la pendenza del sentiero diminuisce: in breve la raggiungiamo, non senza esserci presi il tempo di posizionare una pietra sull'omino di sasso che indica il sentiero.
Trascorriamo una tranquilla serata in capanna, unici ospiti oltre a due escursioniste confederate. I giochi di società non mancano e li facciamo passare quasi tutti. Ad avere più successo è l'intramontabile UNO: l'esito di una lunga serie di sfide è nettamente favorevole alla figlia, ma riesco per lo meno a mettere a segno il punto della bandiera, vincendo una partita.
La cena è prelibata, a base di polenta e verdure o carne, con crema di zucca prima e un dolce per concludere in bellezza. Tutto molto apprezzato. Dopo esserci rifocillati, usciamo a fare due passi attorno alla capanna, da dove ammiriamo un magnifico tramonto con il sole che scompare proprio dietro il Monte Tamaro.
Trascorsa una notte più che confortevole, degna di un hotel, e dopo un'abbondante colazione, rientriamo alla macchina per il medesimo sentiero del giorno precedente. Verifichiamo naturalmente che le pietre siano ancora ben salde sulla cima dell'omino di sasso e ci destreggiamo in un attraversamento avventuroso della mandria di mucche scozzesi, poco sotto l'alpe.