Lago Retico, 2373 m
Predasca, Capanna Bovarina, Lago Retico: una gita che in famiglia si tramanda di generazione in generazione.
by Lorenzo Clementi |
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Il Lago Retico riveste un ruolo speciale nella mia famiglia. È una delle gite che preferivamo quando, da bambini, veniva chiesto a me e mio fratello dove volessimo andare in montagna. Un po' più grande, vi avevamo pernottato in tenda con i cugini, esperienza di cui ricordo soprattutto l'incontro ravvicinato con le mucche durante la notte. E mia nonna, nata nel 1921, raccontava con orgoglio di quando finalmente, all'età di 8 o 9 anni, i grandi le avevano permesso di aggiungersi al gruppo per una passeggiata fin lassù. All'epoca la passeggiata domenicale prevedeva partenza e arrivo a Olivone.
Un paio di settimane fa ho voluto accompagnare mia figlia a quel lago che, per la nostra famiglia, ha qualcosa di mitico, o forse addirittura mistico? Sia come sia, in serata posteggiamo l'auto a Predasca ma, non appena aperta la portiera, siamo attorniati da uno sciame di api incazzate. Dopo un notevole sprint a corsa e alcune manovre automobilistiche discutibili, riusciamo finalmente a partire, zaini in spalla, alla volta della Capanna Bovarina.
Lago Retico, ai tempi di mia nonna la gita domenicale prevedeva partenza e arrivo a Olivone. Con mia figlia ho scelto un'alternativa light, ma ugualmente fonte di grande soddisfazione.
Passiamo una serata piacevole assieme ai numerosi avventori. Scorrendo il libro degli ospiti osserviamo affascinati i luoghi di provenienza: Hong Kong, Gordola, Svizzera tedesca, Italia... casualmente, siamo tutti allo stesso tavolo. Persone interessanti di tutte le età che si trovano a condividere un pasto e una stanza da letto.
La notte è confortevole e riposante, tanto che il suono della sveglia ci coglie che siamo ancora profondamente addormentati.
«Avete intenzione di salire fino al lago? Complimenti!» ‒ Durante la colazione, diversi escursionisti osservano Sophie che si prepara, un po' titubante e assonnata. Nelle loro parole colgo un po' di stupore e a me sorge qualche dubbio. Arriviamo fin dove arriviamo, mi ripeto, senza l'assillo di dover assolutamente raggiungere il lago. Partiti poco dopo le otto, Sophie dà prova di un'ottima condizione fisica. Sale tranquillamente e a buon passo, concedendosi diverse pause, come è giusto che sia, per osservare tutto ciò che la natura montana offre. Il cielo è coperto e la temperatura fresca, condizioni ideali per affrontare la ripida salita.
Alle 10:30 siamo al Lago Retico: che soddisfazione! Mare Retico, lo rinomina mia figlia, stupefatta dalla sua grandezza. Le nubi si diradano e si addensano, celando e scoprendo ritmicamente lo specchio d'acqua, quasi come si trattasse del respiro della montagna.
La temperatura percepita è piuttosto bassa a causa del vento fresco: dopo un pic-nic e alcune foto, facciamo ritorno alla Bovarina, dove recuperiamo le forze con una merenda a base di crostata e gazzosa. Scendendo verso Predasca abbiamo un ultimo timore, memori dell'incontro ravvicinato con le api, il giorno precedente. Giunti alla macchina constatiamo con piacere che lo sciame si è tranquillizzato. Felici, assaporiamo la soddisfazione di aver raggiunto assieme un luogo speciale.