Pizzo Forcella, 2845 m
Due salite al Pizzo Forcella, entrambe accompagnate dal vento da nord.
di Lorenzo Clementi |
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In montagna vento tempestoso da nord. Tempestoso. La parola usata nel bollettino meteo mi aveva effettivamente colpito, non viene usata spesso. Considerando però la distanza da casa, la quantità di neve sulle Alpi, le condizioni meteo altrove e vari altri fattori ancora, avevo comunque scelto la Val Bedretto, con l'intento di salire al Pizzo Forcella. Era un lunedì di metà gennaio. Alla Siedelenlücke il vento soffiava così forte che, aggrappato a un sasso a meno di due metri dal Matteo, non riuscivo quasi a sentire la sua voce. È bastato uno scambio di sguardi per convenire sul fatto che non avrebbe avuto senso proseguire verso la cima.
Un venerdì di metà febbraio sono di nuovo al posteggio di All'Acqua, deciso a chiudere il conto in sospeso con il Forcella. La temperatura è sopra lo zero e l'innevamento tristemente scarso, ma sufficiente per la gita. Con grande piacere, verso l'Alpe di Maniò sono raggiunto dal Matteo, che con pazienza mi accompagna anche stavolta. Alla Siedelenlücke il vento è di nuovo sostenuto ma tende a calare, permettendoci di salire a piedi alla cima, passando per una facile cresta e per il breve canale finale. Senza attardarci in vetta, torniamo sui nostri passi e optiamo per la discesa più veloce fin sulla strada del passo. La poca neve è completamente indurita dall'azione del vento e, sebbene non particolarmente piacevole, non è difficile da sciare.
Arrivo all'auto in tempo utile per fare rientro a casa prima di pranzo, mi aspetta infatti un pomeriggio di lavoro in ufficio dove sono felice di tornare, dopo aver spuntato una delle cime della Val Bedretto che ancora non avevo avuto la fortuna di visitare.
Ines [venerdì 10 marzo 2023, 09:17]
Una cosa conquistata dopo più di un tentativo, è preziosa!
clem [martedì 23 maggio 2023, 10:17]
È proprio vero! :-)