Dalla Val Bedretto alla Val di Peccia
Due giorni tra Bedretto e Maggia: le condizioni della neve ci impongono di cambiare i piani iniziali, ma il risultato è comunque una bella traversata, in un ambiente selvaggio.
di Lorenzo Clementi |
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Neve fresca e vento forte costituiscono un mix poco favorevole per quanto riguarda il pericolo di valanghe: la neve fresca (e con vento molto forte anche quella vecchia) viene trasportata causando pericolosi accumuli.
Venerdì pomeriggio raggiungo con i mezzi pubblici All'Acqua, in Val Bedretto, dove incontro il Matte. Passando per la Val Cavagnolo e il Ghiacciaio di Valleggia, saliamo su un itinerario sicuro, in parte ancora da tracciare, fino in capanna. Il vento da nord che il mattino ha soffiato impetuoso, portando circa 30 cm di neve nuova, si è calmato: l'atmosfera limpida e l'ultimo sole della sera sulla cima delle montagne offrono uno spettacolo impagabile.
Alla capanna Cristallina c'è poca gente, trascorriamo una serata tranquilla e ci lasciamo viziare dall'ottima cucina. Il pericolo di valanghe è marcato, ci chiniamo perciò sulle cartine per valutare possibili itinerari da seguire il giorno successivo, ma alla fine andiamo a dormire senza aver preso nessuna decisione.
Pizzo del Lago Scuro e Pizzo del Ghiacciaio di Sasso Nero
Sabato mattina facciamo colazione ammirando la spettacolare alba sul Basodino. Ancora un'occhiata alla cartina e via, abbiamo deciso di andare in direzione del Narèt, via l'omonimo passo. Le condizioni sono buone, una volta giunti al lago, proseguiamo verso sud per salire al Pizzo del Lago Scuro (2648 m); di cui il Matte raggiunge la cima a piedi, lungo gli ultimi metri di cresta, mentre io mi fermo poco sotto.
Tolte le pelli, scendiamo a Zotta, in Val di Peccia. Rimesse le pelli, ci avviamo lungo i pendii della Valle di Sasso Nero fino sulla cima del Pizzo del Ghiacciaio di Sasso Nero, a 2842 m. Dopo aver valutato la possibilità di raggiungere la Bocchetta del Mottone, che risulta però toppo ostica senza il materiale per una breve calata in corda doppia, scendiamo lungo il percorso di salita fino alla zona dell'Alpe della Bolla. Da qui proseguiamo su uno strato di neve sempre più esiguo e umido fino al tunnel che permette di raggiungere le cave di Peccia.
Malgrado le condizioni della neve, non sempre ideali, sono più che soddisfatto di questa traversata dalla Val Bedretto alla Val Maggia, nel Ticino profondo, in un ambiente selvaggio.