Mergoscia e Porchesio
Salita alla bella frazione di Porchesio, sopra Mergoscia. La neve sui tetti e l'odore della legna secca bruciata nei caminetti mi fa scivolare per un momento in pieno inverno.
di Lorenzo Clementi |
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La neve è tornata fino alle basse quote e le previsioni annunciano tempo soleggiato per questa domenica mattina. Malgrado il pericolo di valanghe, ancora sul "marcato", le condizioni sembrano ideali per un'uscita con gli sci. Ottimista, sabato sera metto la sveglia presto. Non ho però fatto i conti con Sophie, mia figlia di un mese che oltre a tanta gioia ha portato in dote anche notti decisamente più corte. Decido così di concedermi qualche ora di sonno in più.
Il programma alternativo prevede la partenza alle 11:30 in bici alla volta di Mergoscia.
Dopo due tornanti mi supera una bici da corsa, toccato nell'orgoglio provo a starle a ruota. Ci riesco per circa un chilometro, ma poi sono obbligato ad abdicare. Proseguo al mio ritmo fino alla frazione di Benitti, dove lascio la bici e cambio le scarpe. Da qui si continua a corsa.
O meglio, l'idea sarebbe quella di correre ma la mia condizione fisica attuale mi permette più che altro una camminata veloce fino alla bella frazione di Porchesio, formata da numerose cascine tutte completamente in pietra.
I muscoli sono duri e il fiato corto, per oggi può bastare così. Ridiscendo fino a Mergoscia dove riprendo la bici e mi accorgo di aver portato due guanti per la mano sinistra... e nessuno per la destra. Scherzi della stanchezza. Per fortuna non fa troppo freddo e la discesa fino a Tenero è breve. Sono a casa alle 13:55, ovvero entro le 14, come promesso alle mie due donne.