Atene
Un ultimo scampolo d'estate, ad Atene, nei giorni dei morti.
di Lorenzo Clementi |
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È stato un mese di ottobre particolarmente caldo, sia a livello globale che in Grecia, ad Atene, dove a cavallo del giorno dei morti ho goduto di un ultimo scampolo di estate. Come mi piace fare quando mi trovo in una grande città, sono uscito per una corsa la mattina presto, quando tutto si mette in moto, la gente va a lavorare, le studentesse a scuola e qualcuno rientra a casa. Le saracinesche dei negozi si aprono e, nei pressi di Monastiraki, prima della doccia e della colazione, mi soffermo a curiosare nei numerosi negozi di ferramenta. A ben vedere, sono i più fortunati coloro che lasciano casa per andare a lavorare o rientrano alla propria abitazione, ci sono però anche molte persone che dormono per strada: a loro queste tiepide notti novembrine non saranno certo dispiaciute. La città è molto pulita e ogni mattina, per lo meno nel centro, le strade vengono spazzate e lavate accuratamente. In uno dei miei due giri ho seguito il percorso ad anello attorno all'Acropoli, costeggiando l'Agorà, mentre in un'altra occasione ho raggiunto la collina del Licabetto (Lycabettus).
Dalla cima del Licabetto, la mattina presto, ho assaporato l'arrivo dei primi raggi di sole sulla città e osservato il via vai di diversi uccelli. Coppie di gazze rumorose volano da una pianta all'altra emettendo il loro verso stridente, piccioni che fanno la spola tra il tetto della chiesetta di San Giorgio e i tavoli del ristorante, alla ricerca di qualche briciola, gli immancabili passeri e un pettirosso. Un gatto paffuto dorme pacifico e non è affatto disturbato dalle mie fotografie, si scalda al sole in attesa dei primi turisti. Non male, la vita dei gatti del Licabetto, dell'Agorà o dell'Acropoli.