Cima di Garina, 2779 m
Primo giorno dell'anno con salita alla Cima di Garina, sopra il Lago Retico. Condizioni eccellenti e temperatura a 2700 m fin troppo gradevole per il mese di gennaio.
di Lorenzo Clementi |
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Nel 1889, Stefano Bolla in Olivone e i suoi dintorni usa le seguenti parole per descrivere il tratto tra Campo Blenio e Pianchera:
Da Campo (a m. 1228) saliamo a Pianchera. Il cielo, dapprima alquanto coperto, s'è rasserenato e dall'opposta guglia di Sosto fa capolino improvvisamente il sole - un sole terso e scintillante che manda nelle valli torrenti di luce e di allegria.
Si tratta di un passaggio tratto dalla descrizione della salita estiva al Lago Retico, con partenza da Olivone. Assieme all'amico Daniele, il primo gennaio di quest'anno partiamo da Campo Blenio con gli sci e potremmo riciclare le parole del Bolla per descrivere il sorgere del sole, che spunta da dietro il Sosto quando ci troviamo nei pressi delle cascine di Calcarida.
Tra Orsaira di Fuori e Orsaira di Dentro lasciamo la strada per Predasca (innevata) e imbocchiamo in salita il percorso del Bovarina Bike, che in estate permette di scendere in mountain-bike dall'omonima capanna fino a Campo, evitando buona parte della strada asfaltata.
Poco dopo, invece dei «torrenti di luce e di allegria», troviamo il Fiume d'Orsaira ostruito dall'enorme valanga che regolarmente si stacca dalla Nagrögna e dalle Pianche d'Albói, trasportando a valle grossi blocchi di ghiaccio, terra e sassi. La superiamo a piedi, dopodiché la salita va via liscia, facilitata dal «sole terso e scintillante» e dalle temperature (troppo) miti per la stagione, che rendono le condizioni particolarmente piacevoli.
L'arrivo nella conca del Lago Retico è affascinante anche in inverno, quando è completamente ghiacciato e ricoperto di neve. Dopo una pausa, intraprendiamo la salita lungo il crinale nord-occidentale della Cima di Garina (2779 m), che raggiungiamo poco prima di mezzogiorno. L'assenza di nubi e vento rende la sosta sulla vetta più che gradevole, e gradevole è anche la discesa, in particolare il primo pezzo, per gli ampi pendii delle Ganne di Garina. Più sotto, nel bosco, la neve si fa pesante e il superamento della valanga del Fiume d'Orsaira è l'ultimo sforzo che ci separa da una fresca birra artigianale. Un buon modo per iniziare il nuovo anno.