Pizzo del Naret e Cristallina
Bel giro ad anello, con partenza e arrivo al Lago del Naret. Salita al Cristallina per la cresta NE e discesa per la cresta ESE.
di Lorenzo Clementi |
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Venerdì mattina fuggo dalla canicola che attanaglia il fondovalle e parto presto alla volta del Lago del Naret. Risalendo la Valle Maggia in scooter, sento sulla mia pelle la temperatura che diminuisce gradualmente, fino ad obbligarmi ad una sosta per indossare una giacca con le maniche lunghe.
Superato il villaggio di Fusio, raggiungo la diga del Sambuco e proseguo lungo la strada che costeggia il lago. Mi sembra lunga anche oggi che la percorro in scooter e il pensiero ritorna inesorabilmente all'ultima volta che passai da qui, nel 2012, in occasione della prima edizione del Trail Ticino: allora il lago mi sembrò infinito.
Giungo al Naret alle 7:30 e c'è già un notevole via vai di pescatori, campeggiatori ed escursionisti. Mi avvio verso il Passo del Naret e, una volta raggiunto, lascio il sentiero per salire al Pizzo del Naret (2588 m), poco sopra. Da qui, seguo per intero la lunga cresta NE del Cristallina, che presenta alcuni passaggi d'arrampicata fino al II grado di difficoltà.
Verso le 12 sono di nuovo al Lago del Naret: le nubi cumuliformi cominciano a svilupparsi nell'atmosfera e le loro forme si riflettono nelle acque del bacino artificiale.
I tratti più impegnativi si concentrano all'inizio della cresta, subito dopo il Pizzo del Naret, e nell'ultimo tratto prima di raggiungere l'anticima del Cristallina (2866 m): questo pezzo è particolarmente divertente da scalare, su roccia solida e ben appigliata.
Ad un tratto, il rumore di un motore eccheggia nel cielo: mi guardo attorno alla ricerca di un aereo o di un elicottero, ma non vedo nulla. Dopo alcuni secondi, da dietro la cima del Cristallina appare l'aereo d'epoca Ju 52, che si schianterà il giorno successivo (ieri, rispetto al giorno in cui scrivo) nei Grigioni, causando 20 morti.
Dopo una sosta sulla cima e una visita al Rifugio Camosci, di recente perfettamente risanato, scendo lungo la cresta ESE, anch'essa costituita da roccia solida, con piacevoli passaggi d'arrampicata di secondo grado. Sarà che questa volta devo arrampicare in discesa ma, sebbene notevolmente più corta, questa crestina mi impegna di più rispetto a quella della salita.
Per rientrare al Naret passo anche dal pianoro a quota 2740 m, dove si trova un verdissimo laghetto glaciale, messo a dura prova dalle elevate temperature di questi giorni (10 gradi all'interno del Rifugio Camosci!). La giornata termina con un rigenerante bagno nella Maggia, le cui rive, in questo periodo tra canicola e festival del film, sono affollatissime.
Zai [sabato 11 agosto 2018, 21:27]
Bravo, bel giro! Da replicare, ispirati e aiutati dal tuo utile resoconto :)
clem [sabato 11 agosto 2018, 22:34]
Ciao Zai, grazie mille per il commento! In effetti è un bel giro e il fatto di partire in alto è un vantaggio quando fa così caldo. Il Cristallina, tra l'altro, ha anche altre creste interessanti.. da fare assieme a te e al Vale!