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#lugano

AC Lugano - bisogna tornare grandi!

Se la stagione dell'HC Lugano è stata entusiasmante e coronata dal successo, non si può dire lo stesso per quella dell'AC Lugano. Ieri a Cornaredo, la dirigenza è stata contestata, a mio modo di vedere, giustamente. Il presidente Morotti deve sapere che guidare il Lugano non è come guidare il Malcantone - Agno!

Di seguito, l'intervista ad Erasmo Pelli, apparsa sul Corriere del Ticino di sabato 29 aprile.

AC Lugano

Ultras bianconeri spazientiti.

Erasmo Pelli, grande tifoso dell’ AC Lugano, esterna comprensibili preoccupazioni sul futuro dei bianconeri: dà qualche consiglio all’amico Morotti e spera di rivedere presto una squadra ai più alti livelli nazionali
Il cuore è quello del tifoso, la testa ovviamente quella del politico. Per l’ Avvocato Erasmo Pelli, vicesindaco di Lugano, le società sportive della «sua» città continuano ad avere un importante valore sentimentale. Quando vincono è bello gioire con lo­ro, quando perdono invece la sofferenza è tanta, perlomeno quanto la voglia di riscatto.
Con l’ Hockey Club Lugano fresco campione svizzero e con il basket che veleggia con regola­rità in vetta alla serie A, nella città del Ceresio è soltanto il calcio che in questi anni sta brillando per la sua assenza ai vertici dello sport nazionale.
Rapporti tra comune e AC Lugano, la squadra bianconera, lo stadio di Cornaredo e il calcio svizzero in generale: Pelli non si fa mancare niente in questa chiacchierata che dimostra l’attaccamento e la competenza di un amante dello sport.

Avvocato Pelli, frequenta ancora Cornaredo?
«Ogni tanto ci vado ma ammetto che in questo periodo mi mancano gli stimoli necessari. Il numero degli spettatori è oggettivamente deprimente e la cornice non invoglia certo alla frequentazione di Cornaredo».

Ci sono delle ricette per uscire da questa impasse?
«Onestamente non è facile anche perché il problema risiede soprattutto nell’organizzazione dei vari campionati. Una Super League a dieci squadre punisce troppe regioni della Svizzera che ne restano fuori: tra queste anche il Ticino, che meriterebbe di avere almeno una squadra nella massima categoria».

È contento di come si sta lavorando a Lugano?
«Credo che Morotti, che tra l’altro è un amico, abbia fatto tanto per questa società e ritengo che dovremmo essergli tutti molto grati. In questi giorni la società ha tra l’altro ricevuto la licenza in prima istanza, dimo­strando di essere sana. Ma se si vogliono raggiungere certi risul­tati bisogna avere più coraggio».

A cosa si riferisce?
«Penso che sia ormai arrivato il momento di voltare pagina e di affidarsi a una conduzione della società più professionale. Anche Morotti dovrebbe ormai rendersene conto».

Secondo Lei dovrebbe andarsene?
«Non ho detto questo, ma è chiaro che con questi mezzi a disposizione è difficile pensare di fare molto di più. Per ambire a un campionato di vertice in Challenge League ci vuole almeno un milioni di franchi in più. Non so se questa dirigenza ne abbia i mezzi. Capisco che la situazio­ne non è facile ma bisogna arrivare a una soluzione. Forse bisognerebbe aprirsi un po’ di più a quegli sponsor o a quei gruppi che hanno espresso il desiderio di dare una mano nella gestione della società».

Altrimenti?
«C’è il rischio che la situazione s’incancrenisca e che il calcio perda ulteriori posizioni nella scala d’importanza dello sport cittadino. E visto la storia che ha alle spalle sarebbe un peccato».

Il Comune di Lugano continua a foraggiare la società (attraverso Casinò di cui Pelli è ora presidente, Comune e AIL sono circa 600 mila franchi all’anno, ndr): proseguirete con questo so­stegno anche in futuro?
«Sì, certo. Nel nuovo contratto c’è addirittura un piccolo aumento per quanto riguarda l’apporto del Casinò: inoltre con la società avevamo stabilito dei premi in base ai risultati ottenuti. Tutte le società sportive cittadine sanno che il Comune gli sta vicino ma che devono avere comunque un bilancio autonomo e saper camminare con le proprie gambe.».

I vostri contributi sono diretti special­mente al settore giovanile, vero?
«Sì, è vero, i giovani restano sempre prioritari in questo tio di discorso. A questo propo­sito sono un po’ preoccupato: sento delle voci non proprio rassicuranti attorno al settore giovanile. Spero che si continui a puntare sulla nostra gioventù e che la prossima stagione magari si arrivi a svecchiare un po’ la squadra».

Certo che questa stagione è stata dav­vero avara di soddisfazioni:concorda?
«I risultati sono sotto gli occhi di tutti: mi ha fatto specie la disastrosa prestazione offerta recentemente contro il Bellinzona».

L’allenatore Vanoli è vicino al rinnovo: cosa ne pensa?
«Se dovessimo giudicare il suo lavoro in base alla qualità del gioco espresso in queste ultime partite allora conservo delle se­rie perplessità. Anche in panchina mi sembra un po’ troppo nervoso: spero che si riscatti la prossima stagione».

Capitolo Cornaredo: la Swiss Football League sarà sempre più severa in futuro. Siete pronti a investire per mi­gliorare lo stadio?
«Alcuni anni fa eravamo pronti a rifare la tribuna vecchia: adesso però quel credito non c’è più. Per tornare a discuterne dovrebbero arrivare risultati importanti: comunque in futuro non chiudiamo la porta nemmeno a quest'eventualità».

Chiudiamo con un numero: 2008. Sarà l’anno del centenario del FC Lugano. Lo festeggerete?
«Bè certo, anche se il FC Luga­no è stato sostituito dall’ AC Lugano, i nostalgici sono ancora numerosi. Lo festeggeremo eccome»! Luca Sciarini

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