Lione
Una settimana a Lione, tra satelliti meteorologici e storie di emigrazione.
par Lorenzo Clementi |
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Ho appena trascorso una settimana a Lione, dove ho preso parte all'annuale conferenza sui satelliti meteorologici organizzata da EUMETSAT, un'organizzazione europea di cui la Svizzera è tra i membri fondatori. EUMETSAT si occupa dei sviluppare e gestire programmi satellitari per scopi meteorologici. La settimana è stata intensa e interessante, contraddistinta da incontri e scambi con colleghi provenienti da ogni continente.
Hotel Intercontinental a Lione, visto dal ponte della Guilliotière: sotto le sue volte scorre il Rodano, accanto al quale passano quotidianamente migliaia di corridori e ciclisti.
Ho approfittato dell'occasione per conoscere un po' Lione, dove non ero mai stato. Sono rimasto impressionato dal gran numero di corridori e ciclisti che percorrono le strade della città a ogni ora del giorno e della notte. L'argine sinistro del Rodano è stato adibito a percorso ciclopedonale alberato: proprio in questi giorni, le foglie iniziano a colorarsi di un bel giallo ocra. Dopo ore seduto all'interno seguendo le presentazioni della conferenza, percorrere il lungofiume mi ha permesso di riposare la visita e di rilassarmi passeggiando lontano dal traffico.
Grazie ai contatti coltivati da mia mamma e, prima di lei, da mio nonno, ho avuto la fortuna di incontrare in città dei lontani parenti che ancora portano il cognome Malquarti. Sono discendenti di emigranti della Valle di Blenio, partiti da Olivone oltre cento anni fa. È stato un incontro piacevole, occasione per rinsaldare i nostri legami e rievocare un tempo non poi così lontano, in cui i nostri bisnonni lasciavano la dura vita di un Ticino poverissimo, per cercare fortuna all'estero. Non diversamente da chi, oggi, bussa alla nostra porta in cerca di condizioni migliori di quelle da dove proviene.