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#cycling

San Bernardino e Lucomagno

Due giorni in biciletta, edizione numero tre. Dopo la prima esperienza al Lago d'Orta, nel 2020, e quella sul Lago di Como, lo scorso anno, quest'anno avevo previsto di partire tre giorni, con l'intenzione di spingermi un po' più lontano. Un fastidioso mal di gola mi ha però costretto a rimandare la partenza e, dunque, a rivedere i miei piani. Il primo giorno ho risalito la Mesolcina e il Passo del San Bernardino, poi in discesa fino alle Gole della Rofla (Rofflaschlucht), dove ho pernottato. Il secondo giorno, dopo aver raggiunto Bonaduz, ho costeggiato il Reno sul suo lato destro fino a Ilanz, per poi attraversarlo e proseguire sul versante opposto della valle. Da Disentis, via il Passo del Lucomagno, sono arrivato a Biasca, dove sono salito su un treno fino a casa.

Sia nel 2020 che nel 2021 avevo scelto come meta due laghi prealpini. A voler ben vedere, anche quello del 2022 può essere considerato con un giro lacuale. Nei punti culminanti del tragitto, il San Bernardino e il Lucomagno, vi sono degli specchi d'acqua: un piccolo laghetto naturale, nel primo caso, e un lago artificiale più grande, il Lai da Sontga Maria, sul Lucomagno. L'acqua, o la sua assenza, è stato un tema d'attualità durante tutta l'estate calda e secca che stiamo per metterci alle spalle. La siccità degli ultimi mesi ha contribuito alle temperature elevante. Inoltre, il livello molto basso dei laghi artificiali è causa di preoccupazione, soprattutto per quanto riguarda la produzione di energia idroelettrica in inverno.

Strada del San Bernardino

Dopo il villaggio di San Bernardino, la strada sale a tornanti nell'ampia conca tra il Pizzo Uccello e il Piz Moesola: sui lati è delimitata dai caratteristici montanti in pietra, collegati tra loro da listoni in legno.

Muovendosi sui passi alpini durante un fine settimana estivo, volenti o nolenti si è costretti a condividere la strada con molti altri viaggiatori. Sull'arco di due giorni, mi sono imbattuto in una carovana di camion dei pompieri d'epoca, in tre gruppi di Porsche colorate, uno di Ferrari e una piccola comitiva in Vespa, oltre naturalmente a molti automobilisti e motociclisti. Tra questi ultimi, in alcuni casi ho assistito a sorpassi e manovre estremamente pericolose e almeno un paio di volte mi sono trovato in pericolo. Con questo non intendo dire che tutti i ciclisti siano integerrimi, così come non tutti i motociclisti sono criminali, ma ovviamente le conseguenze in caso di incidente sono diverse. Indipendentemente dallo stile di guida, il rumore delle motociclette è un altro fattore che le ha rese delle compagne di viaggio a volte piuttosto ingombranti.

Versam

Breve pausa nel pittoresco villaggio di Versam, situato all'imbocco della Safiental.

L'esperienza di un, seppur breve, viaggio in bicicletta è in ogni caso sempre arricchente. L'impressione è che i luoghi che si incontrano restino maggiormente impressi e tutto il percorso, non solo la meta, acquista importanza. Di questo week-end ho apprezzato molto la salita da San Bernardino al passo, una strada che ho percorso poche volte in precedenza. Anche le gole della Rofla e le maestose gole del Reno, tra Bonaduz e Ilanz, mi hanno regalato scorci magnifici. La discesa dal Lucomagno a Biasca, lungo la splendida Valle di Blenio, con la vista su Olivone e il Sosto, merita naturalmente una menzione speciale.

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Pausetta a Leggia. Mesocco: un'altra pausa. Selfie di rito. A San Bernardino (villaggio) mi fermo per pranzo. Laghetto sul Passo del San Bernardino. Selfie sul passo. Rofflaschlucht. Gole del Reno. Chiesa di Sogn Gions a Disentis. Sogn Gions, lungo la strada del Lucomagno. Selfie sul Lucomagno. Il Sosto.

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