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#montagna

Madone, Trosa, Cimetta

La Valle di Mergoscia l'ho percorsa l'ultima volta poco più di un mese fa, per la precisione era il 1. marzo (leggi qui). Quel giorno nevicava ed eravamo con gli sci ai piedi. Ieri la meteo era alquanto diversa: giornata primaverile con temperature quasi estive in pianura. In montagna alle quote medie la situazione è mista: i versanti a sud sono liberi da neve fino a circa 2500m, quelli a nord, invece, possono essere ancora innevati fino al di sotto dei 2000m.

Dopo aver valutato diverse varianti decido di partire in scarpe da corsa ma con gli scarponi nel sacco, visto che mi aspetto di trovare ancora un po' di neve sul tragitto, che oggi prevede la salita al Madone di Mergoscia (2051 m) e poi, se ce ne ho ancora, la Cima della Trosa (1869 m) e da ultimo Cimetta (1671 m).

Madone Trosa Cimetta

In primo piano il versante sud del Madone di Mergoscia senza neve, in secondo piano a sinistra la Cima della Trosa e sullo sfondo a destra, il mitico Monte Rosa.

Da Tenero salgo a Mergoscia e proseguo sul sentiero basso fino alla frazione di Faedo, da dove lascio il sentiero e risalgo la ripida valletta sovrastante il paesino fino a giungere circa 300 m ad ovest dell'Alpe Rocca. Qui riprendo il sentiero che in breve porta al Madone. Gli scarponi da montagna risultano utili per percorrere la crestina che collega l'anticima alla cima principale, sulla quale si trova ancora della neve dura.

« La fatica fa bene...
e d'altronde, se non volessimo faticare, non saremmo qui.»
- sconosciuto

Dopo una veloce discesa fino alla quota 1657 m mi ritrovo di fronte ai 200 metri più duri della giornata: la risalita alla Trosa su un pendio di neve ormai molle e sotto il solleone di mezzogiorno. Incontro un altro escursionista che come me sta faticando sul pendio di neve, scambio due parole con lui sul fatto che la salita è dura. "La fatica fa bene e d'altronde, se non volessimo faticare, non saremmo qui", replica lo sconosciuto. Ha ragione, la scelta di esserci ritrovati su questo pendio è nostra e poco dopo, quando dalla Cima della Trosa mi godo il panorama, so che è stata la scelta giusta per questa domenica mattina.

Dopo la Trosa il grosso è fatto, ma questo non significa che la discesa fino a Tenero sia regalata, la stanchezza ed il sacco sulle spalle si fanno sentire. A Cimetta mi concedo un'altra pausa, ripongo gli scarponi e ritorno a calzare le scarpette da corsa, molto più comode per gli ultimi 1400 metri di discesa che mi separano dal piano.

Dettagli del tragitto su movescount.com: Madone - Trosa - Cimetta.

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Cascine diroccate sul fondovalle della Valle di Mergoscia. L'Alpe Rocca. Cascine di Faedo viste dall'alto. Cima della Trosa, dalla Valle di Mergoscia. Cima del Madone di Mergoscia. Selfie sul Madone. Vista su Cimetta dalla Trosa. Parapendista e Pizzo Vogorno (a sinistra). Il delta della Maggia visto da Cimetta. Non resta che scendere. Parapendista, Gridone e Monte Rosa.

Simona        [lunedì 8 giugno 2020, 11:06]


La mia prossima escursione... non appena meteo e famiglia lo permetteranno ;-)!

clem        [martedì 7 luglio 2020, 21:59]


Giro stupendo, davvero bello e in versione ridotta probabilmente adatto anche ai giovani escursionisti! ;-)

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